Nell´affresco [vai...] 
	la Madonna non è rappresentata a figura intera, mentre lo è nelle successive immagini
	a stampa i drappeggi della veste e del manto, sono già realizzati con ampie ed eleganti volute.
	Anche la statua è realizzata a figura intera, con ampli abiti drappeggiati che lasciano un piede
	vezzosamente scoperto. 
	
	
	Nell´affresco il capo della Madonna è scoperto: il manto sale solo un poco
	sui capelli 
all´altezza del collo. Nelle 
	
stampe [vai...] 
	il manto sale un poco più sui capelli, pur lasciando
	il capo scoperto. Nella statua esso sale ancora di più fino a coprire la nuca. 
Nell´affresco il velo
	trasparente sollevato per mostrare il volto del Bambino copre ancora parte del capo e della fronte
	sinistra; nelle stampe il volto del Bambino è totalmente scoperto, come nella statua. 
Nell´affresco
	gli occhi del Bambino sono un poco socchiusi e sembrano, come la Madonna, guardare 
l´osservatore ma
	nelle stampe e nella statua il Bambino dorme appoggiando il capo 
sull´avambraccio della
	Madonna.
	Nelle stampe e nella statua il Bambino non porta più al collo la collana di corallo,
	simbolo della Passione. La statua di 
	
Stefano Maria Clemente [info...]
	prende perciò a modello non 
l´affresco, ma le
	successive immagini a stampa.
	
	
	Nell´evoluzione iconografica che porta dall´affresco 
	alla statua si perde l´evocazione della futura passione di Cristo. 
	
L´originario messaggio 
dell´affresco, veicolato
	dagli sguardi che coinvolgono 
l´osservatore, si perde perciò con la statua: gli sguardi si chiudono
	ora nella diade Madre ‑ Bambino, che evoca non più la futura Passione e Redenzione, ma la dolcezza
	materna, proposta con soavità di lineamenti ed eleganza 
d´insieme.
 
			
			
				
					
						
	
	
	
		Questi mutamenti del messaggio
		devozionale e delle sensibilità estetica, confermati dal sentimento popolare, sono ben resi
		dall´inno in onore della Madonna di S. Giovanni, scritto dal Canonico Filippo Alasia (1880 ‑ 1966).
		Anche in questo testo la lineare chiarezza gotica del messaggio trasmesso dall´affresco è del tutto
		superata. Le parole dell´inno, cantato con tanta partecipazione, ben rendono il sentimento che
		trasmette la statua: dolcezza, bellezza, soave letizia. Così recita infatti il testo:
	
 
	
	
	 
			   
			
		 
			
			
				
					
						Statua della Beata Vergine Maria all´interno del Santuario
			   
			
		 
			
			
				
					
						Volto e particolari della statua della Beata Vergine Maria
			   
			
		 La tela di Giovanni Maria Borri
	
		La bella tela giovanile di Giovanni Maria Borri conservata nella
		sacrestia del Santuario può essere considerata la tappa finale e di questo percorso iconografico.
		Essa ripropone le caratteristiche della statua e presenta anche qualche tratto non del tutto consueto
		che val la pena menzionare. Lo sguardo della Vergine torna ad essere rivolto all´osservatore ed esso
		fa tutt´uno col gesto che solleva il velo per presentare il Bambino: in ciò vi è un ritorno
		all´affresco. Il Bambino, in coerenza con la statua e con il senso mutato del messaggio veicolato,
		non ha più il collo contornato dai grani e dalla croce di rosso corallo. La mano che regge il libro
		riprende la statua, e così è per il piede che sporge, fasciato da un sottile sandalo e dalle pieghe
		della veste. Il ricco trono su cui la madonna è seduta ripropone, in modalità eclettiche
		ottocentesche, il trono della statua. 
	
	
		
			
			
				
					
						
						Tela giovanile di Giovanni Maria Borri raffigurante la Beata Vergine Maria ed il Bambino, conservata nella sacrestia del Santuario di Sommariva Bosco
					
				   
			
		 
	 
 
	Ritorna una citazione del muro, come nelle stampe, ma qui lo
	vediamo adornato da un ricco drappo ed ingentilito da deliziosi grappoli di uva bianca. Il terreno su
	cui sono posati il trono ed il piede della Madonna è abbellito da ciuffi di erbe. Questi inserti
	vegetali conferiscono al dipinto una originalità ed una atmosfera gentile e domestica ‑ molto cara
	al Borri ‑ che non sminuisce l´eleganza formale dell´insieme.
Ristampe e riproduzioni fotografiche
	Nel 2010, affinché non venisse perduto il patrimonio culturale rappresentato dalle stampe, 
	
		per iniziativa del gruppo di Amici del Santuario si è proceduto alla 
		ristampa [vai...]
	 
	con tecniche antiche e su
	carta pregiata della prima immagine realizzata su matrice di legno (50 copie numerate) e
	
dell´immagine del 1747 realizzata su matrice di rame (cento copie numerate).
	
	
	Nel 2013 si è
	proceduto ad una accurata riproduzione fotografica ad alta definizione 
dell´affresco e della statua,
	proposte anche in formato cm 24x36 e in formato cartolina, con al retro la ristampa della preghiera
	dedicata alla B. V. M. di San Giovanni.